L’acne è una condizione estremamente comune durante l’adolescenza. Ne soffre circa l’80% dei giovani, con manifestazioni da leggere a severe. Come far affrontare l’inadeguatezza vissuta con i coetanei quando i ragazzi si sentono “meno belli”?
L’acne è una condizione della pelle estremamente comune durante l’adolescenza. Si stima che circa l’80% dei giovani ne soffra, con manifestazioni che possono variare da leggere a severe. Le cause dell’acne sono multifattoriali e includono cambiamenti ormonali, predisposizione genetica, fattori ambientali e abitudini di vita. In alcuni casi la pelle con tendenza acneica persiste anche in età adulta (acne tardiva); l’’80% di chi ha sofferto di acne da adolescente continua a manifestare strascichi anche dopo aver superato abbondantemente l’età dei primi brufoli.
Come centro di prevenzione, la farmacia ha il compito di informare e far comprendere ai giovanissimi le cause dell’acne e i trattamenti disponibili. Gli adolescenti hanno bisogno di essere educati all’uso del cosmetico, onde evitare che si rivolgano a fonti non sempre attendibili come i social e acquistino solo prodotti nella grande distribuzione senza poter usufruire di un consiglio qualificato.
Quale strategia mettere in atto? Stupire, creare empatia e offrire un servizio di consulenza professionale, di livello decisamente superiore a quanto si può trovare sul web o nella grande distribuzione. Se la farmacia sarà capace di trasmettere attenzione e vicinanza, potrà diventare un punto di riferimento per i giovanissimi, anche per consigli di altro genere.
Bisogna alfabetizzare le nuove generazioni all’uso dei cosmetici e far loro capire quanto i prodotti venduti in farmacia siano diversi in termini di efficacia e tollerabilità rispetto a quelli degli altri canali di distribuzione. Una ricerca di Sda Bocconi mette in luce che per quanto riguarda la salute in generale, la generazione Z ha interesse per il benessere olistico e fiducia verso marchi privati con forte presenza digitale e buone recensioni. Cercano cosmetici clean e cruelty free e sono molto aperti a private label supportate da influencer o social media.
L’analisi della pelle grassa e impura in farmacia. Saper leggere i segni
Il farmacista deve essere in grado di valutare a occhio nudo o tramite apparecchi una pelle grassa/mista/impura, con imperfezioni, a tendenza acneica e scoprire i segni per poter successivamente prescrivere un trattamento nutri-cosmetico personalizzato.
Fattori da osservare a occhio nudo e con apparecchi:
– il grado di untuosità della pelle con il sebometro (dopo 24 ore dall’ultimo lavaggio del viso)
– se i comedoni sono chiusi, aperti e ossidati, con la microcamera
– il grado di infiammazione cutanea, le papule e le pustole, con la microcamera
– eventuali iperpigmentazioni dovute ad esposizione solare senza protezione
– se la situazione è severa e inviare quindi il cliente dal dermatologo.
Le domande aperte
Per creare empatia, ci si deve rivolgere agli adolescenti con gentilezza, formulando domande aperte. Per esempio: “Quali sono le sensazioni che la tua pelle ti trasmette? Irritazione, stiramento, untuosità? Quali prodotti usi? Di quale marca? Come ti trovi? Qual è la tua routine cosmetica? Qual è il tuo stile di vita? Questi brufoletti compromettono la tua vita sociale, ti creano disagio?”
Se la situazione non è così severa da richiedere l’intervento del dermatologo e la prescrizione farmacologica, il farmacista può proporre un protocollo di trattamento cosmetico volto a normalizzare le imperfezioni e a prevenire l’evoluzione dei brufoli in vera e propria acne.
Il consiglio: quale protocollo usare
Il protocollo completo comprende molti prodotti, ma, per cominciare, la coppia inseparabile da consigliare è: crema dermopurificante matt + gel/mousse detergente specifico per pelle grassa e impura.
Per essere certi dell’ottenimento dei risultati, è importante fare in modo che l’adolescente effettui una detersione corretta e successivamente applichi almeno una crema specifica ogni giorno mattina e sera, con costanza.
Come far abbinare il detergente specifico alla crema appena acquistata?
1. Porre una domanda aperta: “Che cosa usi come detergente viso?”
2. Informare, per creare un bisogno: “Mi raccomando, utilizza un detergente specifico per la pelle grassa a tendenza acneica, non aggressivo e adatto ad asportare il trucco con delicatezza. È importante, perché un detergente comune potrebbe compromettere l’efficacia della crema.”
L’impatto psicologico dell’acne
Per molti adolescenti, l’apparenza fisica gioca un ruolo centrale nella costruzione dell’autostima e dell’identità. In un’epoca in cui l’aspetto esteriore è continuamente messo in risalto dai social media e dai modelli di bellezza irraggiungibili, avere una pelle segnata dall’acne può diventare motivo di profonda insicurezza. Gli adolescenti con l’acne spesso sperimentano sentimenti di vergogna, ansia e tristezza. Possono percepirsi come “meno belli” rispetto ai loro coetanei, evitando situazioni sociali per paura di essere giudicati o derisi. In alcuni casi, questi sentimenti possono sfociare in problematiche più gravi come isolamento sociale, depressione e calo del rendimento scolastico. Ce ne parla il dottor Enrico Gamba, psicologo clinico.
• Dottor Gamba, come aiutare gli adolescenti a gestire l’inadeguatezza?
Nel delicato periodo adolescenziale, la percezione di sé si ancora profondamente all’immagine riflessa nello specchio. L’acne, in questo contesto così sensibile, può ergersi a ostacolo apparentemente insormontabile, minando le fondamenta dell’autostima e generando un senso di inadeguatezza pervasivo.
L’arte di accogliere un adolescente in difficoltà, turbato e confuso, risiede nell’innata capacità di manifestare empatia. Creare uno spazio sicuro e accogliente, dove la vulnerabilità non è giudicata né stigmatizzata, rappresenta il primo passo, fondamentale e imprescindibile, verso la costruzione di una relazione di fiducia. Un linguaggio del corpo aperto e rassicurante, un ascolto attivo e partecipe, unitamente all’utilizzo di frasi semplici ma potenti come “Capisco bene come ti senti” o “Sono qui per ascoltarti”, possono fare una differenza significativa nel modo in cui l’adolescente percepisce la situazione e si apre al dialogo.
È di fondamentale importanza validare le emozioni che l’adolescente esprime, riconoscendo e legittimando la sua preoccupazione per l’aspetto fisico. Affermazioni come “È assolutamente naturale sentirsi insicuri e a disagio in questa situazione” non solo offrono un immediato senso di conforto e comprensione, ma contribuiscono anche a normalizzare l’esperienza, riducendo il senso di isolamento e solitudine che l’adolescente potrebbe provare.
Il rispecchiamento verbale, che consiste nel ripetere con delicatezza le parole chiave utilizzate dall’adolescente per descrivere il suo vissuto, favorisce la creazione di una connessione profonda e autentica. Questo processo, apparentemente semplice, attiva una risonanza emotiva che facilita l’apertura e la fiducia reciproca.
Mantenere un equilibrio delicato tra competenza professionale e calore umano è cruciale.
In conclusione, affrontare l’acne durante l’adolescenza non è solo una questione di cura della pelle, ma un’opportunità per costruire resilienza, autostima e capacità di affrontare le difficoltà. Con il giusto supporto, gli adolescenti possono imparare a vedere oltre le imperfezioni e sviluppare una consapevolezza di sé basata su ciò che sono, piuttosto che su come appaiono.
(di Gabriella Daporto, Panorama Cosmetico n. 1/25, ©riproduzione riservata)