Secondo una ricerca recente, il mercato degli integratori alimentari in Italia è in forte espansione, con oltre 30 milioni di consumatori che li utilizzano, per un valore complessivo che ha superato i 4,5 miliardi di euro nel 2023. Quello degli integratori alimentari è un settore che ha visto crescere la domanda anche grazie all’interesse crescente verso la salute e il benessere, specialmente in farmacia, ma sul quale ancora c’è molto da fare in termini di informazione.
Da Unifarco ci arriva un interessante documento che volentieri condividiamo, perché utile per meglio comprendere il mondo dei supplements, “fonti concentrate di nutrienti veicolate in dosi specifiche che rispondono alla necessità di fornire nutrienti essenziali, come vitamine e minerali, ma anche proteine, probiotici e altre sostanze benefiche”. Si tratta di prodotti facilmente reperibili in farmacia, utili per sostenere specifiche carenze legate a particolari condizioni, come, per esempio, il veganesimo, o in fasi fisiologiche della vita, quali la gravidanza, l’allattamento o la menopausa, ma gli integratori sono anche preziosi alleati del benessere in generale, disponibili in diverse forme per soddisfare le variegate esigenze dei consumatori.
“Gli integratori vengono formulati principalmente con due tipologie di ingredienti”, spiega Elena Casanova, food supplements r&d manager di Unifarco: “i nutrienti ad azione funzionale, il cui apporto giornaliero è generalmente riportato in astuccio all’interno di una tabellina, e gli eccipienti, che servono per favorire la stabilità, la conservazione, la somministrazione e l’assorbimento dell’integratore o per migliorare l’esperienza del consumatore”.
Ciascun componente compare nella lista degli ingredienti in ordine decrescente di quantità. Alcuni sono molto comuni, come i correttori di acidità (acido citrico, acido ascorbico e bicarbonato di sodio), per mantenere il pH ideale all’interno della formula, garantendo la qualità del prodotto, gli agenti antiagglomeranti (come il biossido di silicio), fondamentali per una corretta conservazione dell’integratore, e gli antiossidanti, come la vitamina E e l’acido ascorbico, utilizzati per proteggere gli ingredienti attivi dal degrado ossidativo. Molto comuni anche i coloranti, che “non solo migliorano l’aspetto degli integratori, ma possono anche svolgere una funzione protettiva per gli ingredienti attivi, soprattutto se questi sono particolarmente delicati o derivano da fonti naturali” e i conservanti, specialmente nelle formulazioni liquide, perché prevengono la crescita microbica.
I claims – Indicazioni nutrizionali e sulla salute
Le etichette e la pubblicità degli integratori alimentari possono includere solamente claims che sono stati precedentemente valutati dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare e successivamente approvati dalla Commissione Europea. “In generale, un claim può essere utilizzato soltanto se supportato da studi scientifici” spiega Elena Casanova “e non deve attribuire all’integratore proprietà in grado di prevenire, curare o guarire malattie. Questo per non fornire ai consumatori informazioni fuorvianti”.
La data di scadenza
Infine, esattamente come i medicinali, anche gli integratori hanno una data di scadenza, che indica il termine entro cui le caratteristiche iniziali del prodotto sono garantite e che perciò va rispettata. “L’assunzione di integratori è sicuramente utile per mantenere un buon stato di salute” ci ricorda la dottoressa Casanova di Unifarco “ma deve avvenire in modo consapevole e sotto la guida di un professionista esperto: è fondamentale che il loro utilizzo sia mirato e adeguato alle esigenze specifiche di ogni individuo, evitando l’approccio fai-da-te e privilegiando sempre una valutazione personalizzata, basata su esigenze nutrizionali concrete. Solamente in questo modo, infatti, è possibile garantire che gli integratori siano veramente efficaci e contribuiscano positivamente alla salute complessiva, senza rischiare di incorrere in sovradosaggi o interazioni indesiderate, pericolose per la salute”.