Dermocosmesi intima, un equilibrio delicato tra scienza e consiglio farmaceutico

Quando si parla di igiene intima si parla di un elemento fondamentale di benessere e salute per tutti noi e il farmacista in questo ambito può svolgere un ruolo cruciale sotto diversi punti di vista. Non si tratta più, infatti, di consigliare un “sapone generico”, ma di proporre soluzioni formulative avanzate, studiate per rispettare una fisiologia unica e complessa.

Per anni relegata a un cono d’ombra, quasi un tabù, l’igiene intima è oggi finalmente riconosciuta per quello che è: un pilastro fondamentale del benessere olistico della persona, a ogni età. Come farmacisti e professionisti della dermocosmesi abbiamo il dovere e l’opportunità di guidare il pubblico verso una comprensione più profonda e scientifica di questa delicata area del corpo.

La prima nozione da comprendere e trasmettere è che la pelle delle aree intime non è come quella del resto del corpo: mentre la cute presenta un pH eudermico che si attesta intorno a 5.5, l’ambiente vaginale ha un’acidità significativamente più marcata, che varia in base alle fasi della vita della donna, sotto l’influenza diretta degli ormoni estrogeni.

In età fertile il pH vaginale si attesta tra 3.5 e 4.5. Questa forte acidità non è casuale, ma è il risultato dell’attività metabolica del microbiota residente, in particolare dei Lattobacilli di Döderlein. Questi microrganismi “buoni” fermentano il glicogeno presente nelle cellule della mucosa vaginale, producendo acido lattico. L’acido lattico, insieme ad altre sostanze come il perossido di idrogeno, crea un ambiente ostile alla proliferazione di batteri patogeni e funghi (come, per esempio, la Candida albicans), costituendo la nostra più importante difesa naturale. Un detergente con un pH non adeguato (per esempio, un sapone classico con pH alcalino 8-10) può alterare questo delicato equilibrio, indebolendo le difese e spianando la strada a irritazioni e infezioni.

In età prepuberale e in menopausa i livelli di estrogeni sono fisiologicamente più bassi. Questo comporta una ridotta presenza di glicogeno, una conseguente diminuzione della popolazione di lattobacilli e, quindi, una minore produzione di acido lattico. Il pH, di conseguenza, tende a diventare neutro o sub-alcalino, attestandosi tra 6.0 e 7.0. In queste fasi della vita, un detergente eccessivamente acido potrebbe risultare irritante.

Oltre il semplice detergente

Questa variabilità fisiologica impone una scelta cosmetologica mirata e consapevole, lontana da soluzioni universali. Un dermocosmetico per l’igiene intima è un prodotto tecnologicamente avanzato, la cui efficacia e tollerabilità dipendono da un’attenta selezione degli ingredienti.

La base lavante e la scelta dei tensioattivi Il cuore di un detergente è il suo sistema di tensioattivi. Per l’area intima è imperativo evitare agenti aggressivi e delipidizzanti, come i solfati, che possono impoverire il film idrolipidico protettivo delle mucose, causando secchezza e irritazione. La formulazione ideale si basa su tensioattivi delicati, scelti per la loro alta tollerabilità cutanea, tra cui:

Anfoteri: come le betaine, che hanno un basso potenziale irritante e buone proprietà schiumogene

Tensioattivi non ionici: come i glucosidi, derivati da zuccheri e oli vegetali, estremamente delicati e biodegradabili

Aminoacidi-derivati: come i sarcosinati e i glutammati, che detergono in modo selettivo rispettando la struttura proteica e lipidica delle mucose.

Gli attivi funzionali, un valore aggiunto indispensabile – Oltre a detergere, un buon prodotto intimo deve lenire, idratare e proteggere. L’inserimento di sostanze funzionali è ciò che eleva un semplice detergente a un vero e proprio trattamento cosmetico. Eccone alcuni:

Agenti lenitivi e disarrossanti: estratti vegetali come calendula, malva, camomilla e aloe vera, ricchi di mucillagini e flavonoidi, o molecole pure, come il bisabololo e il pantenolo (provitamina B5), svolgono un’azione calmante e antinfiammatoria, ideale in caso di lievi irritazioni

Idratanti ed emollienti: glicerina, acido Ialuronico e oli vegetali aiutano a contrastare la secchezza, mantenendo le mucose morbide ed elastiche. Sono particolarmente importanti nei prodotti destinati alla menopausa

Regolatori di pH: l’acido lattico è l’ingrediente d’elezione per acidificare la formula, mimando il meccanismo di difesa naturale dell’organismo e favorendo l’equilibrio del microbiota

Prebiotici: formulazioni all’avanguardia includono anche prebiotici, come inulina e oligosaccaridi, che agiscono come “nutrimento” selettivo per i lattobacilli, supportando ulteriormente la flora batterica benefica.

Cosa evitare: la “blacklist” formulativa – un prodotto di qualità si riconosce anche da ciò che non contiene. Per l’igiene intima sono da evitare profumi e allergeni noti, coloranti, alcol e saponi alcalini, poiché possono causare sensibilizzazione, alterare il pH e compromettere l’equilibrio dell’ecosistema vaginale.

 

Il ruolo del farmacista

In questo contesto così specifico il farmacista cessa di essere un mero dispensatore di prodotti per diventare una figura di riferimento insostituibile. Il nostro banco, infatti, non è soltanto un punto vendita, ma un luogo di ascolto e di consiglio qualificato, dove è possibile affrontare con professionalità e discrezione un tema intimo.

Il nostro ruolo si articola su più livelli:

  • Sensibilizzazione: dobbiamo essere i primi promotori di una corretta cultura dell’igiene intima. Questo significa spiegare attivamente l’importanza del pH, la differenza tra un detergente specifico e un bagnoschiuma generico e sfatare miti dannosi, come la convinzione che “più lava, meglio è”. L’eccesso di igiene (lavaggi troppo frequenti o con prodotti aggressivi), infatti, è tanto dannoso quantola sua assenza.
  • Educazione personalizzata: siamo nella posizione ideale per fornire un consiglio su misura.
    Ascoltando le esigenze della persona che abbiamo di fronte, possiamo orientarla verso il prodotto più adatto alla sua età (bambina, adolescente, donna fertile, donna in menopausa), al suo stile di vita (sport, gravidanza, post partum) o a problematiche specifiche (secchezza, tendenza a irritazioni, coadiuvante in terapie farmacologiche). Per esempio, a una bambina insegneremo, tramite la madre, le norme igieniche di base (come il movimento corretto da anteriore a posteriore per evitare contaminazioni fecali) e consiglieremo un prodotto a pH neutro e ultra-delicato. A una donna in menopausa che lamenta secchezza proporremo un detergente oleoso o in crema, arricchito con attivi idratanti ed emollienti.
  • Prevenzione: il nostro consiglio è un atto di prevenzione primaria. Spiegare le buone pratiche quotidiane -come preferire biancheria intima in cotone, evitare indumenti sintetici e troppo aderenti, cambiare il costume bagnato, urinare dopo i rapporti sessuali- contribuisce a ridurre significativamente l’incidenza di fastidi e infezioni ricorrenti, migliorando la qualità della vita dei nostri clienti.

La dermocosmesi intima rappresenta una branca affascinante e in continua evoluzione, dove la chimica formulativa si incontra con la fisiologia più profonda. Per noi farmacisti, padroneggiare questa materia significa poter offrire ai nostri clienti un servizio di altissimo valore: non stiamo semplicemente vendendo un prodotto, ma stiamo costruendo un dialogo basato sulla fiducia, educando a gesti di cura consapevoli e promuovendo una cultura del benessere che parte dal rispetto del proprio corpo. È questa la vera essenza della nostra professione: essere consulenti scientifici e alleati della salute, in ogni sua più intima sfaccettatura.

(di Myriam Mazza, farmacista e cosmetologa, Panorama Cosmetico N.4/2025, ©riproduzione riservata)

 

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