Sono trattamenti nati dalla contaminazione tra diverse categorie di prodotto, per esempio, trattamenti skincare e makeup, ma ora ampliano il loro raggio d’azione, includendo anche altri segmenti beauty di interesse della farmacia, come la detersione e la fotoprotezione
La cosiddetta cosmetica ibrida è uno dei trend innovativi delle formulazioni, che è iniziato qualche anno fa con combinazioni tra prodotti di trattamento e prodotti di makeup, ma che ora comprende anche prodotti cosmetici diversi, come, per esempio, i fotoprotettori per la particolarità e l’innovazione dei filtri solari.
Per comprendere meglio queste dinamiche tra cross-categorie, è interessante esaminare alcuni cosmetici ibridi per decodificare i componenti ed esplorare le forme cosmetiche dei vari prodotti.
Per esempio, alcune formulazioni di correttori per la zona del contorno occhi hanno anche proprietà schiarenti e contengono, tra gli altri ingredienti, estratti probiotici indicati per minimizzare e prevenire le occhiaie, le borse sotto gli occhi e rafforzare la delicata zona perioculare. La forma cosmetica di tali prodotti è un’emulsione olio in acqua adatta a essere assorbita velocemente anche nella zona del contorno occhi.
ATTENZIONE ALLE FORMULAZIONI
Nelle formulazioni cosiddette ibride grande attenzione deve essere posta innanzitutto agli ingredienti, in quanto tutti i componenti devono essere, prima di tutto, compatibili tra di loro, ma nello stesso tempo coniugare funzioni diverse.
Un emolliente, per esempio, deve avere eccellenti capacità di bagnatura e dispersione dei pigmenti, ma anche compatibilità con eventuali filtri Uv e, naturalmente, grande compatibilità cutanea. Allo stesso modo, un modificatore di reologia di tipo poliacrilico può stabilizzare i principi attivi, conferendo, al tempo stesso, una sensazione desiderabile sulla pelle e un ispessimento delle formulazioni evitando, però, qualsiasi appesantimento, soprattutto durante l’applicazione.
I principi attivi oleosolubili costituiti, a titolo di esempio, da una miscela di esteri e prodotti di estrazione vegetale sono particolarmente indicati per le formulazioni ibride, in quanto possono essere potenti antiossidanti e possono essere utilizzati in una grande varietà di forme cosmetiche molto versatili, anche per pelli e capelli non più giovani e per cute sensibile.
Un’altra forma interessante di cosmetico ibrido, già nella formulazione, è quella costituita da un detergente in forma solida che si attiva a contatto con l’acqua, contenente un tensioattivo mescolato a un estere, come alternativa all’olio minerale, e un’alternativa vegana della cera d’api naturale. Quest’ultima è composta al 100% da cere ed emulsionanti non di derivazione animale e non Ogm e può essere utilizzata in formulazioni stick ed emulsioni molto stabili, consentendo una multifunzionalità davvero interessante.
Tra i principi attivi ibridi quelli sicuramente più versatili sono gli emulsionanti: nelle formulazioni cosmetiche più varie, potenziano le proprietà e il corpo della schiuma, anche in ambienti oleosi; agiscono come emulsionanti e come solubilizzanti; favoriscono l’assorbibilità di oli, polimeri e siliconi sulla superficie della pelle e dei capelli; grazie alla loro idrotropia, migliorano anche la formulabilità, aumentando la solubilità degli altri ingredienti.
LA NUOVA FRONTIERA DELLA COSMETICA IBRIDA: LA FOTOPROTEZIONE
Un’altra tipologia molto interessante è quella dei fotoprotettori ibridi, che sono formulati con filtri solari inorganici di ultima generazione in combinazione con filtri solari organici, utilizzando tecnologia addirittura di incapsulazione per aumentarne la stabilità.
Il miglioramento del potere di filtro Uv è di fondamentale importanza per il futuro sviluppo e sfruttamento di queste combinazioni, essendo forse la chiave per ridurre la quantità di attivi, stabilizzanti e coformulanti utilizzati, con benefici per l’uomo e anche per l’ambiente. Utilizzando, poi, i filtri inorganici di nuova generazione, si mantiene comunque un’efficace azione schermante nei confronti dei raggi solari, evitando il tipico effetto di patina bianca, ottimizzando la texture e mantenendo intatta l’efficacia di protezione contro Uva e Uvb.
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(Panorama Cosmetico N. 5/2024, ©riproduzione riservata)