Prosegue il nostro viaggio nelle nuove frontiere dell’anti aging. Dopo aver visto l’importanza dei ritmi circadiani, analizziamo ora il ruolo dell’epigenetica nel ritardare l’invecchiamento.
Ritardare l’invecchiamento della pelle attraverso la modulazione epigenetica potrebbe potenzialmente fungere da potente strategia per migliorare la salute geriatrica e promuovere la longevità.
Mantenere il controllo epigenetico durante l’invecchiamento è fondamentale per garantire l’omeostasi della pelle e prevenire la senescenza cellulare, in particolare nelle cellule staminali. In questo contesto, diverse strategie terapeutiche possono potenziare le funzioni degli organi e riportare indietro l’orologio epigenetico cellulare, come il miglioramento del metabolismo, la pratica di un’attività fisica regolare, l’osservanza di una dieta con restrizione calorica e il mantenimento di un corretto ritmo circadiano.
Numerosi composti della medicina occidentale hanno dimostrato di essere efficaci nel ritardare l’invecchiamento cutaneo. A livello topico, per esempio, possono essere utilizzati gli agenti antiossidanti, come le vitamine C, B3 ed E, e i polifenoli, che migliorano l’elasticità e riducono lo stato subinfiammatorio e i disturbi della pigmentazione, mentre i regolatori cellulari, come la vitamina A (retinolo) e i suoi derivati, che stimolano la sintesi del collagene e delle fibre elastiche, hanno anche un effetto antiradicalico, riducendo la sintesi delle metalloproteinasi della matrice (Mmp). A livello sistemico, gli antiossidanti (vitamina C ed E, superossido dismutasi, catalasi, glutatione perossidasi e coenzima Q10) neutralizzano le specie reattive dell’ossigeno, riducendo la degradazione del collagene.
Per le donne, il trattamento ormonale della menopausa, come gli steroidi sessuali nel periodo premenopausale, ha un effetto trofico sulla crescita epidermica e sull’attività fibroblastica (sintesi di collagene e acido ialuronico).
Questi ormoni permettono di ottenere un aumento dello spessore del derma, stimolando la proliferazione fibroblastica, la sintesi del collagene e riducendo la produzione di Mmp.
(di Alessandra Cantù e Corinna Rigoni, dermatologhe. Panorama Cosmetico N.5/2024, ©riproduzione riservata)