La corretta idratazione quotidiana è essenziale per mantenere il corpo in salute, pelle compresa, ma non solo: è particolarmente importante anche per il buon funzionamento della circolazione sanguigna. Il sistema circolatorio ha, infatti, il compito cruciale di trasportare ossigeno e nutrienti alle cellule di tutto il corpo e di rimuovere scorie e tossine, un processo complesso che richiede un equilibrio idrico bilanciato e costante. Bere acqua a sufficienza, quindi, è una pratica che sostiene il cuore, i vasi sanguigni e l’intero sistema vascolare.
Una buona idratazione quotidiana permette, poi, al sangue di mantenere una consistenza fluida e adeguata, prevenendo situazioni di ispessimento che potrebbero portare a un affaticamento del cuore e a una maggiore pressione sui vasi sanguigni. L’acqua svolge, quindi, un ruolo essenziale nel mantenere l’elasticità e la tonicità dei vasi, promuovendo una circolazione regolare e riducendo il rischio di patologie come ipertensione, trombosi e insufficienza venosa.
«L’idratazione influisce in modo diretto sulla viscosità del sangue e, di conseguenza, sulla facilità con cui esso può essere pompato dal cuore verso i diversi organi vitali. Un apporto idrico costante supporta, dunque, il lavoro del cuore, migliorando l’efficienza cardiaca e riducendo il rischio di patologie cardiovascolari» afferma Alessandro Zanasi, membro della International Stockholm Water Foundation. «Inoltre, l’acqua facilita la dilatazione dei vasi sanguigni, riducendo così la pressione arteriosa e migliorando il flusso di ossigeno ai tessuti».
I consigli al banco
La prevenzione cardiovascolare passa anche attraverso piccoli accorgimenti quotidiani, come quello di assumere una quantità adeguata d’acqua (1,5 litri al giorno), evitando bibite zuccherate e con caffeina, che possono alterare il metabolismo e l’equilibrio idrico del corpo. Questo perché l’idratazione costante consente al sangue di scorrere senza ostacoli, riducendo il rischio di formazione di coaguli e problemi circolatori, che possono portare a complicazioni gravi come ictus e infarto.